L`8 maggio 1945 l`esercito tedesco firma la capitolazione e questa data sancisce la fine della guerra in Europa. Era cominciata quasi sei anni prima, l`1 settembre 1939, con l`invasione nazista della Polonia. Quest`atto di guerra fece da catalizzatore per Francia e Inghilterra e due giorni dopo le due potenze occidentali dichiararono guerra alla Germania nazista.
Questo non servì ad evitare il dramma polacco, perché alla dichiarazione di guerra non seguì nessun atto militare a sostegno degli sforzi dei polacchi di sopravvivere. In meno di un mese la Polonia sparì come stato dallo scenario europeo.
Fino al dicembre del 1941 la Germania pareva una potenza invincibile, con una capacità bellica e strategica ineguagliabile. L`Europa intera era diventata nazista o fascista, l`esercito germanico era ovunque vittorioso e all`attacco e pareva che nulla o nessuno potesse fermarlo. I fronti di guerra erano alle porte di Mosca e in nord Africa. Qui le truppe alleate nazi-fasciste percorrevano il deserto in direzione del canale di Suez senza trovare ostacoli insormontabili.
I mari erano sconvolti dai sommergibili tedeschi e i cieli inglesi portavano, notte dopo notte, il peso dei bombardamenti sulle città. L`Inghilterra, unica forza occidentale sopravvissuta e belligerante, pareva isolata nel suo essere isola e nel condurre una guerra di scarso impegno militare, per lo più di contrasto ai sommergibili negli oceani e sulla difensiva in nord Africa.
La partita per vincere o perdere la guerra si giocò nella steppa russa, che aveva già visto sconfitto Napoleone e invitti i russi nella prima guerra mondiale.
Se i russi fossero capitolati, nulla più ci sarebbe stato al mondo in grado di contrastare il dominio totale dell`ideologia nazi-fascista, se non la piccola isola d`oltremanica.
Il 7 dicembre 1941 la storia girò letteralmente su se stessa.
Il Giappone senza formale dichiarazione di guerra, attaccò la flotta americana nella base navale di Pearl Harbour nella isole Hawaii. Da quella domenica mattina lo scenario di guerra cambiò di colpo e si concretizzarono nuove alleanze. La sola Inghilterra trovò da subito un ricco alleato, gli Stati Uniti, che misero in campo tutta la potenza economica ed industriale che possedevano, ben più significativa del valore aggiunto che il Giappone diede ai suoi due alleati europei, Germania e Italia. Di fatto i tre alleati non furono mai in grado nei mesi di guerra di combattere assieme le stesse battaglie.
Il Giappone fece un grave errore strategico, che non fu fatto per vincere la guerra e dominare il mondo ma per scatenare un`altra guerra contemporanea a quella europea, che non influenzò le sorti della seconda. L`impero del Sol Levante non entrò in guerra nel modo più utile per volgere a vantaggio tedesco le sorti de conflitto.
Se il Giappone avesse dichiarato guerra alla Russia e avesse attaccato non le Hawaii ma la base navale di Vladivostok in Siberia e dalla Manciuria avesse invaso il territorio sovietico la guerra europea avrebbe avuto un altro sviluppo e la storia stessa del mondo sarebbe stata differente.
Con ogni probabilità sarebbe scomparso il comunismo sovietico, ovunque sostituito dal nazismo Hitleriano e forse l`Europa avrebbe avuto un`altra storia. La nostra società sarebbe oggi differente e tutto a causa di un piano militare ben orchestrato ma indirizzato verso il nemico sbagliato.
Nessuno avrebbe mai letto Se questo è un uomo di Primo Levi, né avremmo mai avuto una ritirata di Russia. Centomila gavette di ghiaccio sarebbero state un libro incompiuto.
Allora proviamo ad immaginare come potrebbe essere l`Italia d`oggi, se il Giappone nel 1941 avesse attaccato la Russia e avesse favorito i tedeschi nello sconfiggere i sovietici.
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